Basata sul principio dell’eliminazione del superfluo e ridotta a ciò che è veramente essenziale: uno spazio per lavorare, uno spazio per conservare gli utensili e uno spazio per gli elettrodomestici.
Unica, inimitabile ed essenziale: sono questi i tre aggettivi che meglio descrivono la cucina B2 di Bulthaup. Progettata verso la fine degli anni Ottanta dallo Studio EOS di Vienna, è diventata da subito un’icona del design internazionale, nonché uno degli oggetti del desiderio degli appassionati di architettura minimal di tutto il mondo.
Questa cucina si basa sul principio dell’eliminazione del superfluo e riduce la cucina a ciò che è veramente essenziale: uno spazio per lavorare, uno spazio per conservare gli utensili e uno spazio per gli elettrodomestici. Nulla di più e nulla di meno del necessario. Le tre tipologie di aree sono studiate per essere funzionali e proprio nella loro estrema praticità sta la bellezza estetica di questa cucina che, prima di essere un mobile, è un modo di vedere lo spazio casa.
La stazione di lavoro, dove si trovano il piano cottura, il lavello e il piano di lavoro, è realizzata interamente in acciaio inox, con la possibilità di inserire un tagliere in legno al centro. La parte inferiore è vuota ed ha lo spazio per inserire i contenitori porta rifiuti. La stazione di stoccaggio e la stazione per elettrodomestici, quando sono chiuse, assomigliano a due armadi massicci in legno: all’interno della prima vengono custoditi tutti gli utensili, le stoviglie e i cibi da dispensa; nella seconda, invece, vengono sapientemente nascosti gli elettrodomestici.
La cucina B2 di Bulthaup nasce in un periodo in cui si iniziava a vedere la cucina non più come uno spazio chiuso a sé stante, ma come un locale aperto e comunicante con il resto della casa. Proprio per questo motivo, è studiata per avere un’isola al centro della stanza attorno alla quale si svolge la preparazione dei cibi in modo molto conviviale.